Costruiamo insieme macchine NON funzionanti con i mattoncini? Seguiteci, vi spieghiamo come fare! Siamo pazzi? No, semplicemente vogliamo proporvi una riflessione sull’apprendimento di più ampio respiro che parte dall’errore per arrivare ad altro: al processo che si mette in campo per affrontarlo, a ciò che emerge lungo il percorso e, in primis, allo studente, alle sue esigenze e alla costruzione della conoscenza e consapevolezza di sé che tale processo comporta. In ogni ambito, da quello filosofico a quello pedagogico e scientifico, l’errore è stato a lungo demonizzato, percepito come qualcosa di peccaminoso, da punire o cancellare. L’errore è stato assolto, rivalutato ed evidenziato come elemento positivo nel processo di apprendimento solo quando i filosofi Bachelard e Popper hanno provveduto a destrutturare le vecchie tesi. Le più interessanti riflessioni (e le conseguenti ricerche) sul ruolo educativo che l’errore riveste in ambito scolastico, nonché il suo uso per consolidare gli apprendimenti, si devono proprio alla scienza epistemologica e da qui partiremo per costruire questo corso volto non solo ad assolvere l’errore ma anche a rivendicarne l’efficacia educativa, quando viene adeguatamente gestito all’interno di un framework di fiducia ed esperienze condivise. Attraverso l’utilizzo di set di mattoncini meccanizzati quindi, vedremo come costruire lezioni che volutamente partono da un errore -messo opportunamente in campo dal docente- e da qui costruiscono un percorso che mira a portarci molto lontano, dritto all’esperienza d’apprendimento vissuta da ciascuno studente.